Titolo Proprio: Vergine Maria col Bambino in trono e angeli musici
Autore: Pedro Angel
Soggetto: Madonna con bambino
Collocazione: c. 237 r.
Classificazione: Bibbia, Teologia, Religioni
IconClass: 11F6211
Datazione Certa: 1587
Tecnica: Xilografia
Dimensioni (altezza x base, centimetri): 10 x 15
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incisione si ripete diverse volte all’interno di tutti e tre i tomi illustrati del Flos Sanctorum.
La Vergine appare seduta su di un ricco trono, sormontato da due tende che fanno da quinta teatrale e con un angelo musico inginocchiato per lato. L’angelo di destra suona una viola, quello di sinistra una chitarra. Maria è vestita con un’ampia tunica che le copre i piedi, poggiati su un tappeto decorato con motivi geometrici. Il velo le contorna il viso con un delicato panneggio, al di sotto dell’aureola; il suo volto è inclinato verso destra, lo sguardo rivolto verso il basso in contemplazione del bambino Gesù. Il bambino, tenuto stretto dal braccio destro della madre, è raffigurato in piedi con il braccio sinistro disteso verso sinistra. Il suo sguardo, al contrario di quello della madre, è rivolto a sinistra verso un punto imprecisato oltre il proprio braccio disteso. Per rendere luminosa l’aureola di Gesù, Pedro Angel, disegna una fittissima raggiera a partire da questa. L’incisione esaminata rispecchia in tutte le sue caratteristiche l’iconografia della Maestà. Il Flos Sanctorum, deriva dalla Legenda Aurea di Jacopo de la Voragine, in cui si dedica ampio spazio alla Vergine. le notizie di Maria contenute nel Vangelo risultano esigue e si fermano alla trattazione del momento dell’Ascensione di Gesù. Se ufficialmente l’autorità ecclesiastica respingesse gli apocrifi, di fatto ne legittimava i racconti, nella consapevolezza della enorme valenza che essi assumevano per l’irradiazione delle feste mariane. Per quanto riguarda la Maestà ci si rifà agli scritti di Melitone di Sardi, apocrifo del II secolo d.C e fonte certa per Voragine. l’incisione è firmata P.A. in basso a sinistra accanto alla vesta dell’angelo. La xilografia in esame si trova alla carta 237 r. del terzo tomo del Flos Sanctorum, immediatamente sotto il titolo del capitolo che è dedicato alla vita di Santo Stefano protomartire; in questo caso l’immagine ha sicuramente una valenza esclusivamente decorativa.
Bibliografia:
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